Risarcimenti per danno ornamentale ed ambientale

Il risarcimento del danno ambientale è ormai assodato e giuridicamente regolato a partire dalla giurisprudenza prevalente dell’Unione Europea (Direttiva 2004/35 sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale) le esternalità negative i cui effetti si riflettono su un bene pubblico vengono regolamentate da norme giuridiche che impongono il risarcimento del danno. Lo stesso codice civile art.2043 afferma ”qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altrui danno ingiusto, obbliga colui che a commesso il fatto a risarcire il danno”.
L’albero ornamentale all’interno della città assomma funzioni diverse e importanti che influenzano e modificano l’ecosistema antropizzato urbano.
Ormai nella letteratura scientifica si è ben consolidata l’importanza dell’albero nell’influenzare la qualità dell’ ambiente urbano.
Oltre alla produzione di ossigeno, abbattimento di biossido di azoto, l’albero svolge importanti funzioni termoregolatrici della temperatura con l’ombreggiamento e l’evapotraspirazione, abbassa l’umidità relativa, ha un azione filtrante e abbattente nei confronti delle polveri sottili che vengono bloccate dalle foglie per una differenza di carica elettrostatica, assorbe e metabolizza importanti inquinanti chimici dell’aria, e molte altre funzioni che per brevità e considerando l’oggetto diamo per scontate. E lecito pertanto affermare che l’albero è un bene ambientale in quanto modifica positivamente l’habitat della città influenzando la stessa qualità della vita dei cittadini.
L’albero stradale è un bene ambientale pubblico, in quanto soddisfa le due condizioni per l’identificazione del bene pubblico:
Nessuno può essere escluso dai benefici che ne derivano
Non è caratterizzato da rivalità nel consumo o riduzione dell’utilità per i singoli
Si pone pertanto ora un problema di attribuzione di valore su un bene privo di mercato ricorrendo pertanto all’Estimo per individuare i criteri di stima del bene albero.
Pertanto al fine di evitare il rischio della sovrastima o della sottostima insiti “nella stima che fa riferimento all’analisi della domanda” che avrebbe inoltre dei costi di analisi molto elevati per danni ambientali, si ricorre alla stima dell’analisi dei valori di mercato in riferimento ai costi.
La stima del costo di ricostruzione o ripristino è la stima più corretta per la valutazione economica di un albero in quanto si determina “ l’esborso monetario sostenuto o da sostenere per acquisire le risorse necessarie per eseguire una certa riproduzione”.
La valutazione del valore ornamentale delle piante fa parte del programma di estimo dei corsi di studio universitari in Scienze Forestali e ambientali degli Atenei Italiani.
Come afferma il prof. Sergio Muto Accordi, presidente del corso di Laurea in Parchi e Giardini Università di Padova, ”è necessario quindi sapere che le piante hanno un valore ornamentale che spesso può essere molto elevato e che possono essere richiesti risarcimenti a chi li danneggia”( introduzione cap.10 Valutazione del Valore Ornamentale delle piante http://www.boschieuganei.it/_reserved/didattica/cap_10/10_3_3.htm).
La valutazione relativa al valore degli alberi che si trovano nelle aree turistico-ricreative e cittadine non può essere condotta solo con i criteri dendometrici forestali, che tengono unicamente conto della determinazione della massa volumetrica del materiale legnoso, ma devono essere integrati, dalle molteplici funzioni (purificatrice, sociale, paesaggistica, termoregolatrice,….) svolte dagli alberi in un ambiente in cui la loro presenza è di notevole importanza.
Risulta relativamente facile calcolare il valore di un albero di piccole e medie dimensioni, perché oggi il mercato a livello nazionale ed internazionale rende disponibile alberi con circonferenza anche fino a 50-60 cm, nel qual caso il valore ornamentale corrisponde al valore di mercato più le spese di trasporto e impianto.
Infatti alcuni vivai specializzati (pochi in verità) dispongono di alberi esemplari in piccole quantità allevati sia in terra che fuori terra. Il costo di produzione di questi alberi, è molto elevato, le quantità disponibili modeste con poche possibilità di scelta. Pertanto di fatto le scelte sul mercato florovivaistico arrivano a considerare nei listini dei maggiori vivai di produzione circonferenze fino ad un massimo di 25/30 cm.